Cessione del quinto: quanto ci vuole per ottenere l’erogazione?

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Quando si parla dei prestiti che si possono ottenere con una grande rapidità, la cessione del quinto risulta sempre in pole position. Si tratta, in effetti, di un prestito particolarmente semplice e veloce da ottenere quando persistono le condizioni. La cessione del quinto è una tipologia di prestito, chiamato “non finalizzato” ovvero senza vincoli all’utilizzo della somma di denaro erogata, riservato esclusivamente a lavoratori dipendenti o pensionati. L’importo infatti viene rimborsato trattenendo fino ad un massimo del 20% (dunque 1/5) dello stipendio o della pensione.

La cessione del quinto può essere un valido strumento per chi desidera ottenere somme in liquidità anche importanti (fino ad un massimo di 75 mila euro) in tempi abbastanza ristretti, rispetto a tante altre forme di creditività. Non a caso, la cessione del quinto viene tutt’oggi considerato come uno dei prestiti più facili da ottenere in assoluto. Questo perché la stabilità del posto di lavoro o l’aver maturato il diritto alla pensione costituiscono una solida garanzia di estinzione del debito. Per giunta, ha anche diversi vantaggi. Tra gli stessi bisogna ricordarsi di fattori come un iter di erogazione incredibilmente breve, la quasi totale mancanza d’impedimenti che in qualche modo potrebbero allungare i tempi di erogazione, la possibilità di restituire le rate del prestito in un modo semplice, la possibilità di ottenere delle somme elevate e molti altri ancora. Tutti questi vantaggi hanno presto portato la cessione del quinto in cima alla lista dei prestiti maggiormente convenienti per dipendenti e pensionati.

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I tempi dell’erogazione

Il percorso che bisogna compiere per ottenere questo prestito è sempre molto semplice e alquanto lineare. Come già anticipato brevemente infatti nella cessione del quinto l’ammontare del TFR maturato e la possibilità di trattenere l’importo della rata direttamente dalla busta paga costituiscono la garanzia di poter estinguere il debito, eliminando così ogni possibilità di “evasione”.

Per questo motivo anche i tempi di erogazione sono piuttosto brevi. Nella maggior parte dei casi, lo svolgimento di tutti gli step fino all’ottenimento dell’importo richiesto richiede dalle 2 alle 4 settimane. L’invito dunque è quello di non fidarsi di società di consulenza improvvisate che assicurano liquidità in poche ore.

L’iter incomincia dal momento del primo contatto con l’istituto bancario prescelto o con un mediatore creditizio esperto. In questo caso, il vantaggio di rivolgersi alla figura professionale del mediatore creditizio è quello di riuscire ad identificare con maggiore rapidità i tassi più convenienti vagliando le varie proposte presenti sul mercato. Il tutto senza doversi recare in prima persona presso gli uffici bancari e dover mettere a paragone i preventivi. Questa scelta non fa altro che abbreviare ulteriormente il processo di erogazione.

Una volta identificato l’opzione prescelta, non resta che accettare il preventivo della banca, fornire tutta la documentazione richiesta, firmare il contratto e attendere che venga emessa la polizza assicurativa obbligatoria. A quel punto viene solo emessa la notifica relativa al prestito all’INPS oppure al datore di lavoro, che la deve accettare. L’ultimo step riguarda l’erogazione finanziaria direttamente al cliente.

Le cause di rallentamento

Tra le possibili cause di rallentamento dell’iter spiccano situazioni come l’invio della documentazione incompleta, oppure il ritardo nella concessione dell’atto del benestare. Può succedere qualora la banca si dimenticasse di fornire la lista completa dei documenti al cliente. In altri casi potrebbe essere la stessa banca a rallentare la procedura a causa delle verifiche sulla sostenibilità del prestito. I tempi, inoltre, potrebbero aumentare significativamente anche per via dell’istruttoria, la cui durata cambia da banca a banca. In genere, però, quando ci si affida alla figura del mediatore creditizio (assicurandosi che sia un professionista serio, con una solida esperienza alle spalle) questi “intoppi” capitano raramente proprio perché il corretto svolgimento della pratica viene monitorato costantemente.